Cenni storici
Nella zona di Tavernole sul Mella furono trovate lapidi romane e nel Medioevo vi aveva possessi il monastero bresciano di San Faustino, al quale si deve l'introduzione del culto di San Calogero.
Nel 1372 l'arciprete di Inzino, Nicolino de Cacij, stese i nuovi statuti comunali, trascritti dal notaio tevernolese Bressanino Brocchi. Si ricorda una secolare lite con Pezzoro per l'uso delle acque del Valperta.
Con l'avvento di Venezia (426) Tavernole acquistò importanza; nel 1436 fu residenza del Foro vicario e nel 1446 fu istituito un Banco giuridico competente per le minierie.
Nel 1610 il rettore veneto Giovanni da Lezze ricorda la presenza di un forno da ferro e di una fucina dove si fabbricavano canne d'archibugioe moschetti: v'erano inoltre tre fucine di minori dimensioni.
Altra attività aera la lavorazione dei panni bassi che venivano purgati in tre folli. Nel 1607 fra Gregorio da Reggio segnalò la scoperta sull erocce di Tavernole, della "Campanula elatinoides", pianta perenne che apre in estate-autunno le sue corolle azzurrine e costituisce una tipicità della nostra provincia.
Le cronache ricordano la disastrosa alluvione del Mella del 1850. Nel 1897 venne istituito un nuovo mercato accanto a quello vecchio. Nel 1927 il paese assunse la nuova denominazione di Tavernole-Cimmo e gli furono aggregati Pezzoro e Marmentino, il qual eultimo recuperò la propria autonomia nel 1955.