Statistiche
Tavernole sul Mella conta 1.330 abitanti (Tavernolesi) e ha una superficie di 19,6 chilometri quadrati per una densità abitativa di 67,86 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 471 metri sopra il livello del mare.
Il municipio è sito in Piazza Martiri della Libertà 1, tel. 030-920108 fax. 030-9221798.
"Taernole" nome dialettale di questo paese di 1358 abitanti a m. 480 di altitudine s/m che dista dal capoluogo cittadino 29 km.; ha come frazioni Cimmo, Grumello, Missone, Pezzoro; il giorno di mercato é il secondo e ultimo lunedì del mese; i suoi patroni i Santi Filippo e Giacomo Il Comune di Tavernole (anticamente di Cimmo) é uno dei più antichi della Valle. Le due località cominciano ad essere citate nel XII secolo; la comunità di Cimmo collaborò nel 1123 alla costruzione della pieve di Bovegno. La formazione della parrocchia di S. Calocero a Cimmo, sia pure ancora sotto la giurisdizione di Bovegno, dovrebbe risalire al XIV secolo.
Nel 1372 Bernardino de Caciis di Cimmo e arciprete di Inzino assunse l'incarico di redigere gli statuti del Comune di Cimmo e Tavernole tra i più antichi della valle. "Lo statuto di Pezzoro" risale invece al 1442. Nel frattempo la Valtrompia passò sotto la dominazione veneziana e Tavernole divenne il centro giuridico e amministrativo dei Comuni della valle. Nel 1436 vennero redatti in latino gli statuti generali della valle, poi pubblicati a stampa, ma in lingua volgare, nel 1576. Tra gli organi di governo della valle il primo piano spetta al Consiglio di valle che si riuniva in casa Fontana a Tavernole. Questo Consiglio Generale, che forse preesisteva all'occupazione veneziana era formato dagli "uomini più prudenti e sapienti di buona voce, condizione e fama". Negli stessi anni viene segnalata a Tavernole la presenza di un forno fusorio, mentre nel 1446 divenne sede di un banco giuridico. Intorno al 1493 il comune di Cimmo contava 950 abitanti ai quali devono essere aggiunti i 280 di Pezzoro.
Due secoli più tardi, agli inizi dell'800, secondo il barone Antonio Sabatti, la popolazione di Cimmo scese a 503 unità, mentre quella di Pezzoro 156. Nella località alpestre (la cui popolazione era ritenuta primatista di longevità) veniva segnalata la produzione di liquori alla genziana ed inoltre era molto diffusa la pratica della caccia. Nel fondovalle era ancora attivo il forno fusorio che venne poi acquistato dai Glisenti (45 dipendenti verso fine secolo) e poi passò anche alla Redaelli. Fino al 1927 il comune veniva chiamato Cimmo e soltanto in quell'anno prese il nome di Tavernole-Cimmo, trasformatosi in seguito nell'attuale Tavernole S.M. Va segnalato che già nel 1896 era stato aperto il primo sportello di un'istituzione importante, la Banca di San Filastrio, che ampliò la propria attività sino a Sarezzo, Gardone e Bovegno, aprendovi nuove agenzie. Rispetto al lento calo demografico e occupazionale verificatosi dal dopoguerra, oggi Tavernole conosce un'inversione di tendenza grazie all'insediamento di nuove attività industriali e artigiane. Per gli amanti dell'escursionismo e dello sci alpinismo Tavernole non ha mai smesso di offrire le passeggiate al monte Guglielmo, sia da Cimmo che da Pezzoro.