Museo del Forno Fusorio
In uno dei più insigni monumenti di archeologia industriale, attivo fin dal XV secolo, si rivive il fascino di un'antica e maestosa "cattedrale del lavoro". Negli ampi e suggestivi spazi che circondano la torre di fusione, dove il minerale di ferro veniva trasformato in ghisa, si rivive il fascino dell'acqua, del metallo e del fuoco. La nuova vita del forno giunge con l’acquisizione dell’edificio, che sarà poi musealizzato, da parte del Comune di Tavernole, dall’impegno volontaristico dell’“Associazione Amici del Forno”, dall’istituzione del Sistema Museale di Valle Trompia. Il monumento-documento racconta e testimonia la storia della siderurgia al carbone di legna in un contesto tra i meglio conservati d’Europa e la storia di un luogo, la Valle Trompia, depositario di saperi e artefice di eccellenti produzioni. Proprio in Valle Trompia Leonardo da Vinci compie due viaggi, uno verso la fine del Quattrocento e l’altro nei primissimi anni del Cinquecento, con l’evidente intento di conoscere processi di produzione e possibili innovazioni praticati dai maestri del ferro. Le precise annotazioni leonardesche segnano, tra i luoghi visitati in valle, anche l’abitato di Tavernole.
Gli spazi del Museo Il Forno con i pieni delle murature in pietra ed i vuoti inaspettati sono i veri protagonisti dell’allestimento. Il luogo parla di sé ed è il vero protagonista della narrazione. I pannelli, presenza importante ma discreta nell’itinerario museale, accolgono il visitatore raccontando la storia del secolare dell’opificio ma anche, più in generale, la storia dei processi produttivi connessi all’attività fusoria. Diversi supporti audiovisivi permettono di immergersi in quella che fu la vita del forno.